Di Marin Randall
Foto di Luis Cruz
AL n.47 Giugno 2000
I suoi occhi sono a mandorla, di colore marrone scuro. La sua espressione è pensierosa ma serena, addirittura placida. Sembra sempre che stia rimuginando qualcosa, oppure che osservi ma senza guardare nulla di particolare, assorbendo semplicemente.
Sono circa le 14,30 ed è l’ora dello shooting fotografico. È una giornata triste, decisamente tetra. Il cielo plumbeo ci sovrasta e l’aria è resa umida e pesante dalla pioggia. Il terreno è fangoso a causa del ghiaccio che si sta sciogliendo, ma il sole splende alto. Common tranquillamente attraversa un Central Park deserto con lo sguardo, le mani conficcate nelle tasche a reggere i pantaloni per evitare che si bagnino. Una mano è ora un pugno, mentre l’altra si tende verso l’obiettivo, Common si esprime con le mani quando si tratta delle foto. Che sia sotto un albero o su di un ponte, la sua sicurezza traspare da quegli occhi scuri. Silenziosamente si atteggia e assume differenti posizioni senza sbagliare, è semplicemente se stesso, intrigante. Una personalità modesta e che ti infonde calore, che non ha niente dell’arroganza che di solito accompagna la celebrità o il bisogno di sostenere una certa immagine. Lui basta da solo. Common, da vero gentiluomo, mi offre la mano per aiutarmi a salire per un sentiero ghiacciato o per attraversare un incrocio affollato. Oggi indossa un paio di pantaloni color kaki ed una t-shirt con una foto in bianco e nero di Fred Hampton, Pantera Nera e membro dei Chicago Seven. Al collo porta un modesto amuleto di ambra e argento, molto bello e che assomiglia vagamente ad una lacrima; la cosa che ti spiazza di questo oggetto è la sua unicità e la totale assenza di pretenziosità: un riflesso del suo proprietario. Semplice ed originale, proprio come il suo abbigliamento, non c’è proprio nulla di comune in quest’uomo nato Rashid Lynn. La sua voce da tenore ha un accento di China-Town.
Common ha cominciato nell’89, nato e cresciuto a Chicago, ora abita a Fort Green. Se non lo conoscete, lui è l’autore di testi come “Retrospect For Life” e “I Used To Love H.E.R.”. Il suo ultimo album “Like Water For Chocolate” trasmette la sua esperienza e saggezza al resto del mondo e questo lo rende parte di un’elite composta da pochi in questo gioco. Prima di “Like Water For Chocolate” ha affrontato temi molto seri parlando dei suoi sentimenti sul declino dell’Hip Hop e sulla forma che stava prendendo, tutto codificato nel pezzo “I Used To Love H.E.R.” che apparentemente parla di una donna che l’ha ammaliato. Solo nell’ultima riga si capisce che la ‘she’, la ‘lei’ è l’Hip Hop. “Retrospect For Life” è un pezzo sull’aborto in cui proclama che “315 dollari non valgono l’anima”, certo una traccia memorabile che però assume una posizione molto rigida. Esistono donne che trovano questa canzone insensibile alla loro situazione, e che questo pezzo fornisca alla gente una frase scontata per liquidare una questione intensamente personale e privata, inoltre molte donne contestano che la loro anima non è di certo in pericolo a causa di una scelta che qualcun altro le ha forzate a prendere. Con queste opinioni personali Common può essere amato oppure odiato. Sembra però che ora voglia rischiare maggiormente rispetto agli album passati dei quali i critici dicevano che erano buoni, ma non dei classici. Queste affermazioni allora lo offendevano, ma ora Common ha raggiunto la maturità di riuscire ad ascoltare la sua musica con un orecchio più oggettivo che dà ragione ai critici.
La sua arte fino ad ora è stata univoca ed ha riflesso la mancanza di equilibrio nella sua vita, equilibrio che invece ora, all’età di 27 anni, è trasmesso abbondantemente dai solchi di “Like Water For Chocolate”. “Quest’album riflette i differenti lati della mia personalità, non solamente quello più serio”. Pezzi come “A Film Called Pimp” sono una parodia di quei personaggi pubblici che non mettono in pratica quello che predicano, soprattutto quando si parla di rispetto per le donne. La traccia parte con Common che, fermato per la strada comincia a parlare di quanto sia importante il rispetto nei confronti delle signore, quando però viene interrotto da una delle sue ‘puttane’ che gli chiede soldi, si rivela immediatamente un’altra persona. Questa traccia sta proprio ad indicare come molti uomini predichino bene e razzolino male. Infine quest’album offre agli ascoltatori quello che conoscono e che si aspettano da Common: un artista che parla di rivoluzione e di politica, di un enorme rispetto ed amore per le madri ed i padri della rivoluzione. Quando acquisterete l’album (perché dovete farlo, è un disco eccezionale) ed ascolterete la canzone per Assata Shakur, un’attivista che ha dovuto cercare asilo politico a Cuba (vedi AL Words n° 46, ndt), capirete quanto Common sia toccato dalle personalità degli attivisti e degli organizzatori della rivoluzione, dalle Pantere Nere in particolare. Common prova una profonda reverenza per Assata e per la sua causa e proprio leggendo il suo libro ha trovato la forza ed il coraggio che gli hanno dato l’ispirazione. “Dopo aver letto il libro e appreso la sua storia, sentivo di doverle dedicare una canzone”. Di certo toccherà anche voi e sentirete la passione che Common prova per questa donna, la sua storia e la canzone sono vive.
L’opinione di Common circa l’espansione del movimento underground nell’industria musicale è molto simile a quella del movimento delle Pantere Nere alla fine degli anni ‘60/primi anni ’70. Le Pantere credevano che educare la comunità nera e mobilizzarla in maniera ordinata fosse l’unica maniera per ottenere dei positivi e sostanziali cambiamenti. L’album inizia proprio con un estratto di un membro dei Last Poets, Gil Scott-Heron “The Revolution Will Not Be Televised” (“La rivoluzione non verrà trasmessa in tv” NdT), inoltre l’album ha un forte impatto già dalla copertina che mostra due fontane separate, una per i bianchi, l’altra per i neri nei primi anni ’60. “La rivoluzione è un cambiamento per uno scopo” afferma Common “e comincia dal tuo intimo. Parte da te e poi contagia la tua famiglia, la tua comunità, il mondo intero. Quando parlo di rivoluzione, intendo un cambiamento, un cambiamento nel modo di pensare delle persone”. Common è convinto che chiunque trasformi la rivoluzione in caos sia in errore e porti all’inganno. “La rivoluzione deve essere metodica e tranquilla, solo così il risultato sarà positivo per la tua causa, altrimenti otterrai solo una gran confusione”. L’Hip Hop è comunque diventato una voce profonda attraverso la quale i giovani rivoluzionari possono far pervenire il loro messaggio al mondo, in modo da essere ascoltato dalle masse. Common utilizza questa voce in “Like Water For Chocolate” come l’ha fatto nei precedenti album, ma con l’aggiunta della giovialità, dell’allegria in modo da raggiungere molta più gente.
“La rivoluzione è un cambiamento per uno scopo” afferma Common “e comincia dal tuo intimo. Parte da te e poi contagia la tua famiglia, la tua comunità, il mondo intero. Quando parlo di rivoluzione, intendo un cambiamento, un cambiamento nel modo di pensare delle persone”
Anche la musica è una forma di rivoluzione: “L’underground ha sempre rappresentato qualcosa di sovversivo e di problematico. Io decisamente voglio che la gente ascolti la mia musica, la rispetti e la apprezzi perché mostra un altro lato dell’Hip Hop. Ho sempre sperato e desiderato che la gente ascoltasse quello che avevo da dire, credo che questa sia l’opportunità che mi viene concessa per lasciare il segno e cercherò di toccare il maggior numero di persone possibile. Non voglio modificare nulla della mia maniera di fare musica, voglio semplicemente fare quello che sento”. Ed una parte di quello che Common sente è una profonda e innegabile spiritualità. “Non so se è a causa del mio segno zodiacale, ma è certo che i Pesci sono conosciuti per essere molto spirituali, inoltre noi, in quanto gente nera, siamo comunque esseri molto spirituali. Io sento certe cose che hanno sviluppato la mia spiritualità che mi spinge a cercare Dio”. Common piega le braccia di fronte a sé e si inclina mentre parla, i suoi occhi sono fissi e catturati: “Chiamo Dio Allah e se tu lo chiami Budda, Gesù o Allah anche tu, io ti rispetto in ogni caso. In un certo senso stiamo parlando dello stesso Dio”. Molta gente però ha un credo talmente immutabile e devoto nel proprio Dio che non lascia spazio alle opinioni altrui, ma non Common: “Così come esistono differenti lingue, esistono anche pratiche diverse. Fino a quando seguirai le leggi della natura e dell’universo, stai facendo bene e conosci chi è Dio”, continua “Il Signore dei mondi ha creato tutto questo e ci ha offerto le potenzialità per essere degli Dei… non l’Essere Supremo, ma Lui ci ha creato a sua immagine e somiglianza”. Common parla con le sue mani, espressive ed aperte, che si muovono aiutando il discorso ad animarsi. Non si coglie il minimo imbarazzo o riluttanza nel suo atteggiamento.
Il nome di Common è ancora sinonimo di underground, il suo suono non è apprezzato dalle masse, ma nonostante questo ha un seguito di fedelissimi. Lui crede che tutto abbia un tempo preciso ed un suo corso: “Molta gente mi domanda se mi dispiace non aver venduto moltissimo, ma io credo che non fosse il mio tempo o almeno non lo era quando Dio ha voluto che ci fossi. Dovevo crescere molto, sicuramente come individuo; se avessi spaccato da subito, avrei di certo perso la mia fame”. Ora gira tutto intorno a DMX, Eve, i Cash Money Millionaires e Jay-Z (quello di “Do It Again”, non di “22 Two’s” mi seguite?) e pensando a questi artisti ed a gente come i Roots, Mos Def, i Jazzyfatnastees e, ovviamente, Common si nota una netta e profonda linea di demarcazione che separa la popolarità del rap commerciale da quello underground e che ci fa domandare quando l’underground salirà in superficie e diventerà popolare e quanto gli artisti abbiano commercializzato la politica ed il sociale per il rap mainstream. Dipende forse dal fatto che il ‘far soldi’ ha rimpiazzato il ‘fare musica’? E’ forse per questa ragione che l’underground non è ancora esploso e non è ancora parte del mainstream? Common però fa parte di quella nicchia di persone che tenta di far uscire allo scoperto l’underground. Album come “Lyricist Lounge” e “Soundbombing II” sono un paio dei rarissimi esempi di questa spinta verso l’alto fino a che i Roots non hanno prodotto “Things Fall Apart” uno dei pochissimi album di questa generazione in cui una reale voce politica ed il suono dell’Hip Hop underground sono riusciti ad emergere ed hanno ottenuto il rispetto dovuto ricevendo il Grammy. “L’Hip Hop necessita di equilibrio… Accanto al mainstream di Jay-Z, dei Ruff Ryders o di chiunque altro venga passato in radio, c’è bisogno del contrappeso di Mos Def, dei Roots, di Outkast…”. L’Hip Hop è nato dall’underground ed è questo l’elemento di cui l’Hip Hop ha bisogno ed avrà bisogno in futuro per rimanere vivo e puro. “Probabilmente la gente ora conosce l’Hip Hop solo come sinonimo del suono di Jay-Z e dei Ruff Ryders, ma c’è un altro lato da mostrare. Inizialmente ero convinto che questa fosse musica per pochi eletti, che dovesse rimanere underground e questo elemento deve sempre essere presente.. ecco cosa rende l’Hip Hop così dolce”.
Common è uno dei fondatori di quello che si spera essere il Rinascimento del messaggio, della direzione e della forma che l’Hip Hop prenderà. Lui spera di fare breccia nel commerciale e ritagliare un posto per la sua musica nella testa della gente e, anche se la sua musica non viaggia di certo facilmente attraverso quello che viene considerato popolare, ha sempre cercato di entrare a far parte dell’industria discografica per le ragioni giuste e positive, per l’amore della creazione non per l’assegno che ricevi. “Segui il tuo cuore, esprimi te stesso attraverso la tua musica e non avere paura delle varie possibilità. Non avere paura di causare problemi o di suscitare delle reazioni strane se questo è il feeling che hai”.
Common ha un piglio diverso da molti altri mc, infatti ha una visione molto critica e politica della società e questa visione permea la sua musica. Questo artista non ha alcuna difficoltà ad articolare le sue osservazioni e le sue rimostranze nonostante debba pagare un prezzo attraverso la sua posizione, o la sua mancanza di posizione si potrebbe dire, nell’Hip Hop comunemente riconosciuto popolare. “Like Water For Chocolate” è un segno di crescita, in cui Common cerca di ottimizzare il processo di sensibilizzazione della gente. Le Pantere Nere l’hanno fatto attraverso i servizi alla comunità, aprendo scuole, mense pubbliche gratuite e programmi educativi. Andavano dalla loro gente direttamente nei quartieri, per insegnargli ad essere forti e ad utilizzare le loro potenzialità. Common con questo album ha voluto mostrare le sue diverse facce ammettendo le sue debolezze, riuscendo a stabilire un’intimità tra lui e gli ascoltatori. Si riscontra molta ironia nella sua ricerca di sensibilizzazione e proprio questo ci dimostra come la sua debolezza trasformi nel suo punto forte. Le Pantere Nere non cercarono di raggiungere la gente cambiando le loro personalità o dipingendosi esseri perfetti, ma mostrarono loro di non essere differenti da chiunque e le persone capirono così di avere anch’esse il potere di agire. Sia il messaggio che la voce di Common sono maturati negli anni e attraverso “Like Water For Chocolate” spera di mostrare ai neri, alla sua gente, il loro potenziale e la loro resistenza.
Common non intende modificare la sua personalità in modo da raggiungere le masse, ma cerca di essere accettato e rispettato a sufficienza in modo che il suo messaggio venga ascoltato. La comunità nera cercava, durante la lotta per i diritti civili, un espediente per avere successo senza necessariamente conformarsi. Common sta cercando di perseguire lo stesso obiettivo: “La gente vuole la verità, vuole la genuinità. La verità è l’unica a sopravvivere” afferma. Sembra proprio che Common stia attraversando un’altra personale rivoluzione e “Like Water For Chocolate” è un altro capitolo nel cambiamento graduale di Common nell’artista che potrà raggiungere così tante persone.