Di Phase 2
AL 45 Aprile 2000
OGGI
lo chiameremo:
La Zona Dei Diritti.
Bombardare la tua zona.
Essere o non essere???
Qual è la risposta??? Okay partiamo. È un nuovo anno e come si dice? Nuovo anno, nuove teste di legno?? Oppure altro giorno, altro dollaro?? Bene, AL l’ha rifatto!!! Vi hanno benedetto veramente e senza regole con un nuovo argomento di discussione (‘il vicinato’, inteso come la tua zona, i suoi teppisti ed i pezzi) in modo che io possa insultare i non troppo intelligenti bombola-in-mano-penso-di-essere-l’uomo che credono di essere dei giusti, questo-è-il-mio-mondo (no, non lo è, stupidi!), siete l’elemento che rende marcio il writing e presto verrete dimenticati.
Ma cosa vi aspettate da uno del Bronx?? Probabilmente non potete nemmeno immaginare perché Tim Dog urlava ‘fanculo Compton!’ qualche anno fa. Ed è per la stessa ragione che io voglio far fuori gli idioti. Scommetto che non sapevate nemmeno che tantissime persone della west coast adoravano quella canzone!!! È come se fosse un’ode ai personaggi dei cartoni animati che infettano ed infestano quello che predichiamo. Probabilmente state perdendo di vista l’obiettivo. Get The Fuck Up!!!
Ma svegliatevi!!!
Quindi arriviamo a questo… dove l’aspetto aerosol della vita si inserisce nella vita di tutti i giorni delle persone comuni? Se torniamo a tanto, tanto, tanto tempo fa, a New York, ecco… cercherò di estrapolare un fatto. Anche SE il writing da un certo punto di vista era presente a Los Angeles cento anni prima di New York (e fate attenzione al SE), la cultura che voi conoscete come ‘cultura aerosol’, e qui stiamo parlando di ‘pezzi’ (ed è una roba strettamente del Bronx!!!), non deriva da essa e non ne è nemmeno stata influenzata. Ma nemmeno i pezzi! Non ha nessuna connessione e non ne avrà mai. Addirittura le tag dei writer di là sono le più influenzate da New York e questo dimostra che hanno scelto di seguire la cultura orientale del writing. Parlare di qualsiasi ‘movimento’ di writing e di quello newyorkese allo stesso tempo come se quest’ultimo sia un diretto risultato dell’altro, è insidioso, comico e ridicolo ed anche blasfemo. Okay?
Ora… dovevo parlarne, perché una cifra di cosiddetti autori sono irresponsabili e la storia che loro conoscono è confusa e distorta. Di conseguenza quando io uso l’espressione ‘in principio’ riferendomi al writing così come lo conosciamo, alcuni pazzi fuorviati si chiedono come io abbia cominciato a New York… Quindi se a questo punto i fatti non sono ancora chiari come cristallo, non vi posso aiutare. Ora come ora, e come dovreste sapere, tutta questa cosa (il writing) è cominciata nelle strade. Taki la prese da Julio e correva l’anno 1967. Per quanto i writer newyorkesi bombardassero ogni edificio pubblico, cancello o muro, ‘noi’ non eravamo così ritardati a quel tempo. Una volta che il concetto stesso del writing espresso sui treni venne fuori, il writing nelle strade (che non fu mai il più forte), sebbene rispettato, non fu più visto allo stesso livello. Credo che la maggior parte dei writer capisse che gli edifici erano posti in cui la gente viveva e il ‘devastarli’ (oppure il saturarli) con firme e pezzi avrebbe dato un senso di abbandono invece di abbellire e rendere interessante il circondario. A quei tempi (‘fanculo se dite che ‘erano altri tempi’. Imparate qualcosa stupidi!) fuori dal “Writers’ Corner” (un edificio tra la 188esima e Broadway a Manhattan) esisteva uno spazio in cui i writer più noti avevano l’opportunità di lasciare il loro segno spray sottoforma di firma e, comparando questi edifici alle stazioni ed ai treni della metro, si notava che non avevano tante firme e nemmeno tanti pezzi. Le banche, gli edifici municipali, i vari negozi, ed i muri privati (in rapporto ai muri delle case comuni) erano il top del gioco. Con una così vasta arena da bombardare, non c’era in effetti la necessità di ‘sputtanare’ il resto della città. Dopotutto la notorietà accresceva quando i rischi che correvi erano maggiori e la posta era più alta. Quando divenne chiaro che il movimento sulle metropolitane non sarebbe affatto sparito, il writing divenne più visibile, e caotico, sulle strade e lo diventava ancor di più ogni qual volta che agli adepti del movimento veniva coperto tutto quello che mettevano sui treni da balocchi e writer con meno talento (come succede sempre). Il writing quindi appartiene alle strade? Cerchiamo di estrapolare allora questo punto.
‘WRITING’ NON ARTE
Un milione di firme identiche non hanno mai dato l’aria di essere interessanti, soprattutto quando coprono interamente un edificio/quartiere o addirittura un muro. I writer ancora sembrano non apprezzare il concetto che i primi arrivano primi e nemmeno alla spietata luce dei fatti capiscono che devono andare e cercarsi da soli il loro spazio. Specialmente con i pezzi… e non menzioniamo i throw! Quando vedo i throw up solamente sui finestrini, mi viene voglia di prendere la mia 25. Pow!! Voglio sparare ai quei culi secchi. Se non siete capaci di fare un bel top to bottom… ma allora a cosa serve tutto questo???
UNA SCORCIATOIA PER LA FAMA
Fama = Sindrome del buco di culo, produrre roba fiacca, in modo che altri equivalenti individui stupidi riconoscano la vostra stupidità. Maledizione! È così stupido. Evitando di annientare la ‘scienza della firma’ (perché l’arte di dipingere è per gli stronzi) sto cercando di dire che l’arte di essere non solo artistici, ma del rendere ogni azione una forma d’arte (non come lo potreste vedere nell’arte) si sta perdendo. Ad ogni modo i murales forti ed i pezzi forti saranno sempre benvenuti ed è ovvio quando uno va in giro per l’Upper Bronx. Qui noterete anche che la maggior parte dei pezzi è dipinta su muri di fabbriche e così via… magari il proprietario di qualche ristorante o garage può dare il permesso, oppure in un parco ecc… perché uno non può accontentarsi di spazi del genere? E’ così difficile bombardare con lo stile peggiore al mondo? Dovrebbe essere una sfida avere lo stile, mostrare e provare quello che sai fare e che un altro non riesce, anziché proporre (roba marcia) roba che chiunque può realizzare. Dato che il writing è l’arte più intestina della città, allora dovrebbe essere solamente questa ad ornare le sue mura; se complementa ed abbellisce il quartiere, questa è una buona cosa e tutti sono felici. E’ un compromesso che funziona con tutti, anche quando riguarda i muri illegali. Se la gente al di fuori della cultura è abituata a vedere esclusivamente il meglio intorno a sé, non si arrabbierà nel vedere le stesse cose anche al di fuori del loro ambiente. Penso che questa mentalità sia soffice come la diarrea… eh??? Pensate quello che riuscite a pensare, ma cercate di tenere la vostra testa al di fuori delle chiappe. Comunque… è giunta l’ora per il movimento di andare avanti. Pensatela così e vedrete che non succederà più di vedere writer che scrivono o dipingono sopra ogni cosa in preda ad un abbandono di scarsezza. Succederà magari con alcuni leccaculo che combatteranno per essere i prossimi Andy Warhol. Le strade vengono viste da gozilioni di persone, decisamente più di quante non vedano un’ ‘arena’ chiusa da quattro mura. Questa cosa sta andando avanti da quando la cultura nacque e andrà avanti fino a quando non verrà accettata come fenomeno ‘di massa’ nella nostra società.
Tecnicamente dobbiamo forzare questo ingresso ma non possiamo farlo con la roba meno desiderabile o con l’elemento qualitativamente minore della cultura. Qualunque pazzoide è in grado di vedere la differenza tra uno con talento ed uno che ci prova e basta. Se il pubblico generale, ma anche i writer più rispettabili, odiano i bombing orrendi, dovrebbero dirlo. E’ un obbligo abbandonare la roba orrenda in favore di qualcosa di stiloso che l’intero mondo possa riconoscere ed apprezzare, o almeno possiamo proclamare e sapere che è corretto confronto a quello che il resto del mondo dica. Ehi!!! Non sono mica nel viaggio del ‘facciamo qualcosa che la società accetti’!!! Sto dicendo cosa c’è di sbagliato nel mischiare le due cose??? Non sono forse i vostri vicini parte della società??? Non sono forse degni dei nostri migliori sforzi in opposizione agli sforzi dei migliori?? È evidente che noi siamo parte dell’ambiente in cui viviamo. In tutto ciò quello che è già esistente diventerà parte schiacciante dell’omicidio o della saturazione che si avrà nel vedere continuamente questo ‘scribacchiamento’ infantile di questi pazzi che cercano di essere ‘qualcuno’ ad ogni costo. Combattere con ogni mezzo??? Lo chiamano hardcore. Hardcore è Larry Davis che spara a sei poliziotti dell’NYPD e che vive abbastanza per raccontare la storia. Hardcore è Jonathan Jackson che entra in tribunale prendendo ostaggi in nome della rivoluzione. Hardcore è Rosa Parks che va in prigione per non aver ceduto il suo posto sull’autobus ad una donna bianca (cosa obbligatoria negli stati del sud fino a non molto tempo fa). Hardcore è Pappy Manson, personaggio talmente importante da poter ordinare l’omicidio di un ufficiale di polizia.
Ma cosa diavolo pensate che sia il vostro bombardare con pezzi scarsissimi comparato a queste cose??? Vedete… sono sicuro che qualcuno leggerà queste cose e dirà ‘fottiti’!!! Ma non potete fottere una 38!!! Ah! Ah! Ah! Voi dite ‘fottiti’ perché non siete in grado di passare dall’essere senza stile e scarsi all’essere intelligenti e in gamba. Ed il vostro sistema immunitario secerne spazzatura perché (oltre ad essere merda) come Jack ‘The Mack’ Nicholson disse in “Codice D’Onore”: “La verità? Tu non puoi averci a che fare!!!”. E la saga continua. Perché le teste non sono ancora in grado di vedere le cose per quello che sono; e non importa nemmeno. La roba buona continuerà a governare, non importa come. Siamo solo una società narcotizzata che ha partorito un bambino a cui non permette di crescere e questa è solo una parte del problema.
Il mostro del Writing chiamato Idra, ha già provato che può ricavarsi un suo posticino attraverso un processo un minimo più riflessivo e profondo, ma non riuscirà mai a mettere un piede sull’uscio e ad infilare la sua orribile testa all’interno del resto della società.
Bronx Bomber che bombarda come Saddam i vostri culi Rossi, Bianchi, Gialli, Neri e Marroni. Ed anche i marziani…